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giovedì 30 settembre 2010

Nuovi biscotti all'anice

Ho fatto nuovi esperimenti sui biscotti all’anice, hanno cambiato la forma, e anche qualcosa dell’impasto.

Per la nuova ricetta, aggiungere :
-         100 g circa di liquore all’anice
-         300 g di farina di tipo ‘0’

Far bollire il liquore prima di usarlo per far evaporare l’alcol.
Per dare la forma stendere tutto l’impasto in un ruoto, far cuocere a 180/200°C per 20 minuti, sformare e far raffreddare. Alla fine tagliare a rettangolini.
Questa volta mi hanno detto che sono venuti più buoni ;) 

Bon appétit !

lunedì 27 settembre 2010

Il senso di colpa nel nostro cervello

Il senso di colpa è un’emozione complessa, e come tale sembra che ci sia un’apposita area del cervello che la gestisce. Le ultime scoperte provengono da ricercatori italiani che fanno parte del Laboratorio di Neuroimmagini della Fondazione Santa Lucia di Roma. Le loro ricerche hanno individuato le zone del nostro cervello coinvolte nella percezione di questo sentimento ( la corteccia del cingolo anteriore e del cingolo posteriore) , e hanno permesso di distinguere un senso di colpa “deotologico”, che si può provare quando ci si discosta dalle leggi morali della società, da uno “altruistico”, che si può provare davanti ad una ingiustizia. 

Fonte : [ www.galileonet.it ]

sabato 25 settembre 2010

Biscotti all'anice

Faccio molti esperimenti di biscotti negli ultimi giorni, l’ultima ricetta che ho provato sono questi biscotti all’anice. Adoro questa ricetta !

Ingredienti (per 40/50 biscotti) :
- 250 g di farina di tipo ‘0’
- 250 g di zucchero
- 3 uova
- 25 g di semi di anice
- 1 bustina di lievito per dolci
Unire lo zucchero alla farina, poi aggiungere le uova e iniziare a mescolare. Alla fine unire l’anice e una bustina di lievito per dolci. Amalgamare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Far riposare 1 ora. Preparare il forno a 180° e ungere una teglia con il burro. Sistemare i biscotti sulla teglia con l’aiuto di un cucchiaio e far cuocere 15/20 minuti.
Io però ho usato l’aroma di anice e alla fine l’anice si sentiva poco ;)
Bon appétit !

giovedì 23 settembre 2010

Amigurumi

Ho da poco scoperto gli Amigurumi, dei piccoli animali fatti all’uncinetto con il cotone, o la lana o quello che si preferisce ! vengono poi imbottiti, e ho letto su Wiki che appartengono alla tradizione giapponese. Amigurumi vuol dire “bambola all’uncinetto imbottita” . 
Su flikr ho trovato questo piccolo polipo 
Visitando il gruppo di flikr Octopus revolution, ci sono molti modelli carini da realizzare, e l’autrice dice di essere disposta ad aiutare chi ne avesse bisogno per il modello.
Tra gli schemi gratuiti, se sapete lavorare a maglia, questo gufo è molto carino.
Lo schema potete prenderlo da questo sito
Se preferite le cose già fatte uno shop interessante è moonscreations. Ci sono un sacco di modelli di conigli carini e non solo !


Sono molto simpatici, credo che imparerò anche io a lavorare a maglia, oltre che a lavorare con le perline ;)
Bonne journée !

martedì 21 settembre 2010

Proprietà della salvia

La salvia è una pianta sempreverde che cresce in Europa, preferibilmente nel clima mediterraneo. Fin dall’antichità è stata usata come medicinale e in cucina, come aromatizzante. Il suo uso nella medicina antica viene indicato già nel nome, che deriva dal latino “salvus”, cioè ”sano”. 

Anche la medicina odierna riconosce alla salvia alcune proprietà salutari. Ha proprietà antinfiammatorie, inoltre favorisce la digestione e cura le via respiratorie. Permette anche la prevenzione del diabete mantenendo sotto controllo la glicemia. La medicina del passato la usava anche per curare l’insonnia, i forti mal di testa, e contro la depressione.
La salvia viene anche adoperata in campo cosmetico, per preparare olii essenziali. Spesso si trovano nei supermercati i dentifrici a base di salvia, infatti sembra che la salvia possa avere un’azione sbiancante sui denti.

domenica 19 settembre 2010

Piccola civetta

Ecco l’ultimo animale che ho realizzato, una civetta fatta tutta con le perline :



È alta circa 2,5 cm, è realizzato interamente con le perline e dentro è sta lasciata vuota.
Lo schema potete trovarlo su questo sito, dove ci sono molte schemi carini per gli animali di perline.
Le mie realizzazioni con le perline da mostrare per adesso finiscono qua, dovrò rimettermi a lavoro ;)
Bonne journée !

sabato 18 settembre 2010

Biscotti di semola

Oggi ho provato la ricetta di questi biscotti, perché avevo della semola da consumare. Sono venuti non male, credo che li riproverò. L’idea originale era un po’ diversa e l’idea di partenza era quella dei Ghoriba, che principalmente ho appreso su questo sito.



Ingredienti :
-        2 uova
-        200 g di semola
-        200 g farina ‘00’
-        215 g di zucchero a velo
-        1 bustina di lievito per dolci

Unire le uova e lo zucchero a velo. Poi la farina, la semola e infine una bustina di lievito per dolci. Si deve ottenere una pasta più o meno compatta. Far riposare 1 ora. Preparare una teglia con la carta da forno e formare con la pasta tante palline da sistemare sulla placca. Preparare il forno a 180° e far cuocere 15/20 minuti.
Bon appétit !

venerdì 17 settembre 2010

Torta di zucca

Ieri sera mi sono cimentata nel fare la torta di zucca. Ho preso spunto da questa ricetta di Cookaround e l’ho personalizzata a modo mio. Come al solito a casa è piaciuta molto !






Ingredienti :
- 4 uova
- 150 g di farina
- 200 g di zucca (senza buccia)
- 70 g di mandorle
- 60 g di latte
- 1 bustina di lievito per dolci
- 125 ml di yogurt


Preriscaldare il forno a 180° . Amalamare prima le uova, lo zucchero e il latte. Passare la zucca nel tritatutto, e insieme alle mandorle aggiungere all’impasto. Infine unire la farina, il lievito e lo yogurt. Versare il composto in un ruoto e infornare, dovrebbe essere pronto in 40 minuti, ma dipende dalla potenza del vostro forno.


Bon appétit !

martedì 14 settembre 2010

- Proprietà del miele & storia dell'apicoltura -


STORIA DELL’APICOLTURA : I primi alveari costruiti dall’uomo risalgono al 6000 a.C. . Si ha notizia che intorno al 3000 a.C. i primi apicoltori si muovessero lungo il Nilo con i loro alveari seguendo la fioritura dei fiori. Gli Egizi depositavano vasetti di miele anche nelle tombe dei faraoni, e quando questi sono stati rinvenuti, il loro contenuto era pressoché intatto. In Egitto il miele veniva usato a scopi medicinali, per curare i disturbi digestivi, oppure per preparare unguenti da spalmare sulle ferite.
Anche la Bibbia ci testimonia l’importanza che il miele ha avuto nel mondo antico. Il miele veniva consumato dagli Ebrei, dai Sumeri, che lo usavano non solo come alimento ma anche per maschere e creme di bellezza le cui ricette sono giunte fino a noi. Anche i Babilonesi come popoli del medio oriente  apprezzavano il miele, soprattutto in cucina. Dal Codice di Hammurabi (1792-1750 a.C.) apprendiamo anche che rubare il miele da un alveare era considerato un grave delitto, si capisce che i babilonesi come gli egizi praticavano l’apicoltura.
Sono stati gli Ittiti, tra i popoli orientali, a tramandarci altre importanti notizie sul miele, e in particolare dal nome con cui essi lo indicavano nei loro scritti, “melit”, deriva il vocabolo attuale, “miele”.
Dopo questi popoli antichi, altri popoli, come i Greci, ebbero modo di apprezzare le proprietà del miele. Omero parla della raccolta del miele selvatico nei suoi poemi. Pitagora diceva ai suoi seguaci che se volevano vivere a lungo dovevano cibarsi di pane e miele. Si ritiene però che i Greci non praticassero l’apicoltura, perché leggendo Aristotele apprendiamo che secondo i Greci il miele cadeva dal cielo. Inoltre i Greci consideravano il miele il “cibo degli dei”, e come tale era un alimento fondamentale da presentare nelle offerte agli dei.
Anche i Romani come i Greci, usarono abbondantemente il miele nella loro alimentazione. Il miele era così richiesto sulle tavole che esso veniva importato a Roma, insieme alla cera, usata per esempio sulle tavolette per scrivere. Per esempio il uno dei luoghi da cui il miele veniva importato era l’isola di Malta, che dai Greci veniva chiamata “Melita”, a partire da un’altra parola greca “melisse”, che significa “ape”. Il miele a Roma era fortemente richiesto perché i Romani non conoscevano lo zucchero, e quindi l’unico dolcificante usato era il miele. Si preparavano pani dolci con il miele, la birra con il miele e il vino con il miele, detto “idromiele”. Ma il miele veniva anche usato per preparare salse e per le conserve. Oltre che in campo alimentare, l’uso del miele, a scopo terapeutico, era diffusissimo. L’imperatore Augusto ripeteva che il segreto della sua lunga vita era “miele dentro e olio fuori”. Anche Virgilio nelle Georgiche ci ha tramandato molte notizie sulle conoscenze dei Romani riguardo al miele e le api.
I popoli germanici, come i Germani e gli Slavi, praticavano l’apicoltura sugli alberi. Così come praticavano l’apicoltura anche i Celti, che lasciavano dolci con il miele nelle sepolture dei reali, e usavano il miele anche come forma di pagamento.
Oggi il miele viene ancora molto apprezzato per esempio in India. Gli scritti indù citano spesso il miele come simbolo di bontà, di bellezza e di virtù. Inoltre l’antica medicina indiana prevede un forte utilizzo del miele per curare i malanni.
Solo con la scoperta dell’America, fu introdotta in Europa la canna da zucchero e quindi lo zucchero che da essa veniva ricavato. Fino al 1492 quindi il miele non ebbe rivali, come dolcificante. Inizialmente si credette che lo zucchero avesse proprietà superiori a quelle del miele, inoltre poiché costava di meno, lo zucchero ebbe una rapida diffusione.
Infine a partire dal 1747 si iniziò ad estrarre lo zucchero dalle barbabietole, è questo il comune zucchero da cucina che generalmente viene consumato sulle tavole, e si è imposto anche più radicalmente dello zucchero di canna.
Il miele è un alimento prodotto dalle api, a partire dal nettare o dalla melata.
Il miele di melata. La melata è una sostanza ricca di zucchero e di acqua che viene depositata sulle piante se queste vengono punte da insetti che succhiano la linfa di quest’ultima. Tuttavia la linfa è troppo nutriente per la loro alimentazione, quindi la depositano sulle foglie, ciò che viene depositato è appunto la melata. Piante del genere sono la quercia, il castagno, il pino. Gli zuccheri della melata sono zuccheri della pianta e zuccheri che vengono secreti dall’insetto. La melata viene succhiata dalle api e la portano nell’alveare.
Il miele di nettare. È il miele che viene prodotto dalle api le quali succhiano il nettare del fiore. Esistono molte varietà di miele di nettare perché i fiori da cui il nettare viene succhiato possono essere molto diversi. Questo tipo di miele si dice monofiore se contiene almeno per il 45% il nettare di un solo fiore, altrimenti il miele si dice millefiori. Esistono oltre 300 varietà di miele prodotte in Italia.
PREPARAZIONE : nell’alveare il nettare o la melata passano da un’ape all’altra per circa 20 minuti in totale, in questo modo gli zuccheri subiscono trasformazioni per opera di enzimi secreti dalle api e si forma il miele, allo stesso tempo molta dell’acqua iniziale evapora, e il miele diventa più concentrato. Allora le api depositano il miele goccia a goccia nelle celle dell’alveare che vengono poi chiuse con la cera, e dove il miele diventa ancora più concentrato.
COMPOSIZIONE : il miele si compone di acqua(17%), glucosio(30%), fruttosio(40%) e altre sostanze in piccole quantità(proteine, grassi, minerali e vitamine). Il fruttosio è lo zucchero più abbondante. Esso rappresenta energia a lunga durata perché deve prima essere trasformato per poter essere usato dal nostro organismo, quindi il miele è un alimento adatto agli atleti che devono iniziare una gara. Il miele contenendo grandi quantità di zuccheri e avendo pH acido, ha anche proprietà antibatteriche, per questo è un alimento a lunga conservazione. Può essere però alterato da umidità, calore o luce eccessiva.
Il fruttosio ha proprietà emollienti, e quindi può essere usato per disturbi respiratori e digestivi. Ha anche proprietà leggermente lassative. Favorisce inoltre lo smaltimento delle sostanze nocive da parte del fegato.
Sappiamo che comunque nel miele sono contenute altre sostanze anche se in quantità ridotte, quindi il miele è un alimento complesso e naturale, che può migliorare l’alimentazione quotidiana.
In generale il miele esercita un’azione benefica, grazie al fruttosio, sui muscoli, migliorando la resistenza. Sul fegato, dove ha un’azione protettiva. Sull’apparato digerente. Sui reni, avendo una lieve azione diuretica. Sul sangue dove ha funzione antianemica, infatti gli zuccheri semplici favoriscono l’assorbimento del ferro. E sulla ossa, favorendo la fissazione del calcio e del magnesio.
Contiene antiossidanti, i flavonoidi, ha un indice glicemico inferiore dello zucchero da cucina, e un potere dolcificante più alto di quest’ultimo, perché contiene il fruttosio.
Comunque il miele non è considerato un medicinale.

Il miele, in base al tipo di pianta a partire dalla quale viene prodotto, presenta particolari caratteristiche. 
Alcuni tipi di miele prodotti in Italia :
Il miele di erica : ha proprietà diuretiche e antireumatiche.
Il miele di rododendro : favorisce il sonno.
Il miele di tiglio : favorisce il sonno, ed è antispasmodico.
Il miele d’abete : favorisce la respirazione, e allevia l’affaticamento.

Bonne soirée !

domenica 12 settembre 2010

Le formiche regine e le formiche comuni : nuove scoperte sul loro DNA


La rivista Science ha pubblicato nuove interessanti scoperte sul DNA delle formiche. Emerge che le formiche regine hanno lo stesso DNA delle formiche comuni, solo che, dalle nuove scoperte è emerso che esso viene letto in modo diverso. In questo modo viene determinato il ruolo dell’insetto nella colonia, la sua longevità e il suo comportamento. 

Sembra che a determinare la diversa lettura sia l’attivazione o il silenziamento di appositi geni. Le formiche saltatrici e rodilegno hanno il 33% di DNA uguale a quello umano.
Fonte : [ www.galileonet.it ]

sabato 11 settembre 2010

Lokum


Sono tornata dalle ferie, e riapro il blog !  Oggi piove tanto e mi sono messa in cucina a preparare dolcetti. Ho preso la ricetta dei lokum dal forum di cookaround .


Ingredienti per il I composto :
-   840g di zucchero
-   370g di acqua
Ingredienti per il II composto :
-   130g di amido di mais
-   680g di acqua
-   zucchero a velo
-   aroma (a scelta) oppure frutta secca
Si mette sul fuoco una pentola con lo zucchero e l’acqua per il primo composto, si porta a bollire per 10 minuti a fuoco basso. Mentre bolle si prepara il secondo composto, in un’altra pentola sul fuoco, si mettono gli ingredienti e si mescola fino a che non si addensa e si ottiene una pasta biancastra, circa 15 minuti. A questo punto si uniscono i 2 composti e si mette la pentola sul fuoco lento, per 1 ora e mezza circa, fino a che non si addensa. Alla fine si aggiunge l’aroma, ho usato lo sciroppo alla fragola che avevo, oppure la frutta secca. Il composto si versa su una teglia foderata con la carta da forno e si livella un poco senza assottigliarlo troppo. Si aspetta ¾ ore fino a che si indurisce leggermente, quindi con un coltello si taglia a cubetti con pazienza. Per non far appiccicare i cubetti si possono passare nello zucchero a velo o nella farina di cocco.
A tavola sono piaciuti molto.
Bon appétit !
 

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