STORIA DELL’APICOLTURA : I primi alveari costruiti dall’uomo risalgono al 6000 a.C. . Si ha notizia che intorno al 3000 a.C. i primi apicoltori si muovessero lungo il Nilo con i loro alveari seguendo la fioritura dei fiori. Gli Egizi depositavano vasetti di miele anche nelle tombe dei faraoni, e quando questi sono stati rinvenuti, il loro contenuto era pressoché intatto. In Egitto il miele veniva usato a scopi medicinali, per curare i disturbi digestivi, oppure per preparare unguenti da spalmare sulle ferite.
Anche la Bibbia ci testimonia l’importanza che il miele ha avuto nel mondo antico. Il miele veniva consumato dagli Ebrei, dai Sumeri, che lo usavano non solo come alimento ma anche per maschere e creme di bellezza le cui ricette sono giunte fino a noi. Anche i Babilonesi come popoli del medio oriente apprezzavano il miele, soprattutto in cucina. Dal Codice di Hammurabi (1792-1750 a.C.) apprendiamo anche che rubare il miele da un alveare era considerato un grave delitto, si capisce che i babilonesi come gli egizi praticavano l’apicoltura.
Sono stati gli Ittiti, tra i popoli orientali, a tramandarci altre importanti notizie sul miele, e in particolare dal nome con cui essi lo indicavano nei loro scritti, “melit”, deriva il vocabolo attuale, “miele”.
Dopo questi popoli antichi, altri popoli, come i Greci, ebbero modo di apprezzare le proprietà del miele. Omero parla della raccolta del miele selvatico nei suoi poemi. Pitagora diceva ai suoi seguaci che se volevano vivere a lungo dovevano cibarsi di pane e miele. Si ritiene però che i Greci non praticassero l’apicoltura, perché leggendo Aristotele apprendiamo che secondo i Greci il miele cadeva dal cielo. Inoltre i Greci consideravano il miele il “cibo degli dei”, e come tale era un alimento fondamentale da presentare nelle offerte agli dei.
Anche i Romani come i Greci, usarono abbondantemente il miele nella loro alimentazione. Il miele era così richiesto sulle tavole che esso veniva importato a Roma, insieme alla cera, usata per esempio sulle tavolette per scrivere. Per esempio il uno dei luoghi da cui il miele veniva importato era l’isola di Malta, che dai Greci veniva chiamata “Melita”, a partire da un’altra parola greca “melisse”, che significa “ape”. Il miele a Roma era fortemente richiesto perché i Romani non conoscevano lo zucchero, e quindi l’unico dolcificante usato era il miele. Si preparavano pani dolci con il miele, la birra con il miele e il vino con il miele, detto “idromiele”. Ma il miele veniva anche usato per preparare salse e per le conserve. Oltre che in campo alimentare, l’uso del miele, a scopo terapeutico, era diffusissimo. L’imperatore Augusto ripeteva che il segreto della sua lunga vita era “miele dentro e olio fuori”. Anche Virgilio nelle Georgiche ci ha tramandato molte notizie sulle conoscenze dei Romani riguardo al miele e le api.
I popoli germanici, come i Germani e gli Slavi, praticavano l’apicoltura sugli alberi. Così come praticavano l’apicoltura anche i Celti, che lasciavano dolci con il miele nelle sepolture dei reali, e usavano il miele anche come forma di pagamento.
Oggi il miele viene ancora molto apprezzato per esempio in India. Gli scritti indù citano spesso il miele come simbolo di bontà, di bellezza e di virtù. Inoltre l’antica medicina indiana prevede un forte utilizzo del miele per curare i malanni.
Solo con la scoperta dell’America, fu introdotta in Europa la canna da zucchero e quindi lo zucchero che da essa veniva ricavato. Fino al 1492 quindi il miele non ebbe rivali, come dolcificante. Inizialmente si credette che lo zucchero avesse proprietà superiori a quelle del miele, inoltre poiché costava di meno, lo zucchero ebbe una rapida diffusione.
Infine a partire dal 1747 si iniziò ad estrarre lo zucchero dalle barbabietole, è questo il comune zucchero da cucina che generalmente viene consumato sulle tavole, e si è imposto anche più radicalmente dello zucchero di canna.
Il miele è un alimento prodotto dalle api, a partire dal nettare o dalla melata.
Il miele di melata. La melata è una sostanza ricca di zucchero e di acqua che viene depositata sulle piante se queste vengono punte da insetti che succhiano la linfa di quest’ultima. Tuttavia la linfa è troppo nutriente per la loro alimentazione, quindi la depositano sulle foglie, ciò che viene depositato è appunto la melata. Piante del genere sono la quercia, il castagno, il pino. Gli zuccheri della melata sono zuccheri della pianta e zuccheri che vengono secreti dall’insetto. La melata viene succhiata dalle api e la portano nell’alveare.
Il miele di nettare. È il miele che viene prodotto dalle api le quali succhiano il nettare del fiore. Esistono molte varietà di miele di nettare perché i fiori da cui il nettare viene succhiato possono essere molto diversi. Questo tipo di miele si dice monofiore se contiene almeno per il 45% il nettare di un solo fiore, altrimenti il miele si dice millefiori. Esistono oltre 300 varietà di miele prodotte in Italia.
PREPARAZIONE : nell’alveare il nettare o la melata passano da un’ape all’altra per circa 20 minuti in totale, in questo modo gli zuccheri subiscono trasformazioni per opera di enzimi secreti dalle api e si forma il miele, allo stesso tempo molta dell’acqua iniziale evapora, e il miele diventa più concentrato. Allora le api depositano il miele goccia a goccia nelle celle dell’alveare che vengono poi chiuse con la cera, e dove il miele diventa ancora più concentrato.
COMPOSIZIONE : il miele si compone di acqua(17%), glucosio(30%), fruttosio(40%) e altre sostanze in piccole quantità(proteine, grassi, minerali e vitamine). Il fruttosio è lo zucchero più abbondante. Esso rappresenta energia a lunga durata perché deve prima essere trasformato per poter essere usato dal nostro organismo, quindi il miele è un alimento adatto agli atleti che devono iniziare una gara. Il miele contenendo grandi quantità di zuccheri e avendo pH acido, ha anche proprietà antibatteriche, per questo è un alimento a lunga conservazione. Può essere però alterato da umidità, calore o luce eccessiva.
Il fruttosio ha proprietà emollienti, e quindi può essere usato per disturbi respiratori e digestivi. Ha anche proprietà leggermente lassative. Favorisce inoltre lo smaltimento delle sostanze nocive da parte del fegato.
Sappiamo che comunque nel miele sono contenute altre sostanze anche se in quantità ridotte, quindi il miele è un alimento complesso e naturale, che può migliorare l’alimentazione quotidiana.
In generale il miele esercita un’azione benefica, grazie al fruttosio, sui muscoli, migliorando la resistenza. Sul fegato, dove ha un’azione protettiva. Sull’apparato digerente. Sui reni, avendo una lieve azione diuretica. Sul sangue dove ha funzione antianemica, infatti gli zuccheri semplici favoriscono l’assorbimento del ferro. E sulla ossa, favorendo la fissazione del calcio e del magnesio.
Contiene antiossidanti, i flavonoidi, ha un indice glicemico inferiore dello zucchero da cucina, e un potere dolcificante più alto di quest’ultimo, perché contiene il fruttosio.
Comunque il miele non è considerato un medicinale.
Il miele, in base al tipo di pianta a partire dalla quale viene prodotto, presenta particolari caratteristiche.
Alcuni tipi di miele prodotti in Italia : Il miele di erica : ha proprietà diuretiche e antireumatiche.
Il miele di rododendro : favorisce il sonno.
Il miele di tiglio : favorisce il sonno, ed è antispasmodico.
Il miele d’abete : favorisce la respirazione, e allevia l’affaticamento.
Bonne soirée !