Il tasso o Taxus Baccata è un albero coltivato con valore ornamentale, classificato tra le gimnosperme, l’albero appartiene alla famiglia delle Taxaceae nell’ordine delle Conifere, di cui le prima comparvero circa 300 milioni di anni fa, durante il Carbonifero. È un sempreverde e raggiunge un’altezza tra 10 e 20 metri. La crescita è lenta, infatti alcuni esemplari raggiungono 1500 o 2000 anni di vita. I rami sono bassi e la chioma ha forma globosa. La corteccia è di colore rosso brunastro. Le foglie lineari sono molto velenose e lunghe fino a 3 cm , di colore verde più scuro nella pagina superiore. L’impollinazione è anemofila, cioè non specializzata e ad opera del vento. La pianta non produce frutti, infatti solo le Angiosperme, le più evolute nel regno vegetale, producono veri fiori e frutti. Tuttavia sono presenti delle escrescenze carnose che ricoprono il seme, gli arilli, che da versi diventano rossi con la maturazione. Il seme è velenoso, mentre la polpa che forma l’arillo è commestibile, serve infatti ad attirare gli uccelli che se ne cibano, espellendo poi con le feci il seme che così viene disseminato. Il seme infatti è ricoperto da un robusto involucro che gli evita di essere attaccato dai succhi gastrici dell’animale, si parla di dispersione del seme endocoria. Senza il lavoro degli animali i semi cadrebbero nel terreno sottostante la pianta che li ha generati e non troverebbero, per questo, nutrienti sufficienti per la crescita di una nuova pianta. Dopo la disseminazione passano circa 2 anni prima che il seme sia pronto per germinare e permettere la fuoriuscita della pianta embrionale.
Il legno della pianta essendo resistente e flessibile in passato è stato molto usato per fabbricare armi da guerra, soprattutto archi.
Il nome della pianta deriva dal greco e significa “freccia”, essendo infatti molto velenoso veniva usato per realizzare freccia con la punta avvelenata. Per lo stesso motivo e anche perché usato come ornamento nei cimiteri viene detto “albero della morte”.
La Taxus Baccata cresce in Europa settentrionale, Nordafrica e Caucaso, in terreni umidi e ombrosi. In Italia è presente solo in zone di montagna, come nella foresta Umbra del Gargano.
I rami, le foglie e i semi di questo albero sono tossici, infatti al loro interno è depositato un alcaloide, la tassina, con funzioni difensive, che agisce come narcotico e paralizzante sull’uomo. È quindi una delle piante più tossiche presenti sul territorio italiano.
In breve tutte le parti della piante, tranne l’arillo, sono tossiche per l’uomo, e la tossicità resta anche dopo essicazione di parti della pianta o dopo la loro disitratazione.
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