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martedì 27 luglio 2010

LEZIONE IV : BOTANICA


Questo è l’aggiornamento alla rubrica di “cultura”(questo è il nome che ho deciso di dare alla nuova rubrica), l’argomento dell’impollinazione l’ho tratto dai vecchi appunti del corso di botanica. Un corso che mi è piaciuto molto.

IV LEZIONE: IL FIORE : l’impollinazione.

TIPI DI IMPOLLINAZIONE: l’impollinazione nelle gimnosperme avviene con l’adesione del polline, ad una piccola goccia adesiva posta sul micropilo dell’ovulo. Nelle angiosperme avviene per adesione del polline allo stimma adesivo, qui il polline proveniente dall’antera può essere variamente trasportato.
Si verifica autoimpollinazione se il polline che arriva nell’ovulo proviene dallo stimma dello stesso fiore o da un fiore della stessa pianta. Si ha impollinazione incrociata se il polline proviene del fiore di un’altra pianta. Se con l’autoimpollinazione la fecondazione è molto semplice, non c’è variabilità genetica, viceversa l’impollinazione incrociata permette variabilità genetica ma è più difficile che avvenga la fecondazione. A volte le piante cercano per questo di evitare l’autoimpollinazione facendo in modo che stami e pistilli maturino in periodi diversi perché l’impollinazione avviene solo se i gametofiti maschili e quelli femminili di un fiore sono pronti per la fecondazione.
Il polline può essere liberato dalle antere:
1. Passivamente: si aprono le sacche polliniche e il polline esposto all’aria cade a terra o viene portato via dal vento o dagli animali.
2. Attivamente: dall’antera viene lanciato per mezzo di un meccanismo che si trova nel filamento.
3. Con l’intervento diretto di animali, insetti, che aprono il fiore o le antere.
Le piante a seme, gimnosperme e angiosperme, hanno entrambi i due principali tipi di impollinazione: l’anemofila e la zoofila.
Ci sono quindi vari tipi di impollinazione: zoofila, anemofila (ad opera del vento) e idrofila.
Il clima per primo influenza l’impollinazione, per esempio la pioggia non permette una adeguata apertura del fiore e ostacola gli insetti impollinatori. I tipi di impollinazione infatti variano con il clima, per esempio nei climi caldi prevalgono le piante a impollinazione zoofila.
IMPOLLINAZIONE IDROFILA: tipica esclusivamente di alcune piante acquatiche. L’acqua trasporta il polline sullo stimma. L’idrofilia, così come l’anemofilia, presenta molti inconvenienti; per esempio la pianta deve produrre enormi quantità di polline per assicurare l’impollinazione. Nell’elodea: I fiori maschili si staccano dalla pianta e salgono in superficie per farsi trasportare dalla corrente. In questo modo raggiungono i fiori femminili, che emergono grazie al lungo peduncolo. Dopo l’impollinazione il fiore femminile si chiude e torna sott’acqua.
IMPOLLINAZIONE BIOTICA ( = per opera di fattori biotici = animali): l’impollinazione biotica può essere casuale o specifica. Perché in alcuni casi per impollinare taluni fiori ci sono animali specifici, in altri non ci sono. Se ci sono animali specifici il fiore sviluppa meccanismo per richiamare questi animali (uccelli, insetti). Per esempio alcune orchidee producono ferornomi simili a quelli delle femmine degli bombi, degli insetti. I maschi attratti arrivano sul fiore e si riempiono di polline. I fiori attraggono gli animali anche con:
-         Il polline, innanzitutto richiama gli insetti che se ne nutrono.
-         I nettari, ugualmente attirano gli insetti per il loro valore nutritivo, da essi si ricava il miele.
-         I messaggi visivi, con il loro colore.
-         Gli oli, secreti da peli ghiandolari, vengono usati dagli insetti per impastare il polline.
-         Gli odori, emanati dal fiore.
-         Le liberazioni di calore, che possono avvenire durante la fioritura.
IMPOLLINAZIONE ENTOMOFILA (= impollinazione ad opera di insetti che per questo vengono detti pronubi): un buon insetto impollinatore deve avere alcune caratteristiche: essere ricoperto di peli ai quali può aderire il polline, essere un insetto succhiatore e non masticatore in modo da danneggiare il meno possibile il fiore, compiere l’impollinazione nel minor tempo possibile. Gli insetti che meglio rispondono a queste caratteristiche sono innanzitutto i ditteri (es. mosche) , poi i lepidotteri (es. farfalle notturne e diurne), poi ancora gli imenotteri (es. api, vespe, bombi (-> una specie di ape grande)). Comunque i migliori insetti impollinatori sono le api perché visitano i fiori anche centinaia di volte al giorno, attratte anche dall’odore e dai colori.
IMPOLLINAZIONE AD OPERA DI VERTEBRATI (per questo detti pronubi): tipica dei climi caldi dove manca il vento e gli animali sono attivi tutto l’anno per il clima favorevole. Ma questo tipo di impollinazione è molto dispendioso per la pianta perché deve produrre molto più materiale che per gli insetti dato che essi ingeriscono molto più cibo che un semplice insetto.


Bisogna giudicare con più rispetto questa infinita potenza della natura e riconoscere di più la nostra ignoranza e la nostra debolezza. (M. de Montaigne)
Bonne journée !

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