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sabato 30 ottobre 2010

I tesori del palazzo reale rinvenuti a Batrawy

 
A giugno in Giordania degli archeologi italiani della missione archeologica italiana promossa dall’Università “la Sapienza”, hanno rinvenuto 4 asce risalenti ad un periodo intorno al 2300 a.C. . Esse erano una parte del tesoro del palazzo reale della città di Batrawy, che fu distrutta proprio nel 2300 a.C. dopo un assedio che si concluse con l’incendio della cittadina. Le rovine stesse della città sono state rinvenute nel 2004 . Questi importanti ritrovamenti adesso hanno già ricevuto un restauro e sono state esposte per la prima volta a Roma il 25 ottobre. Insieme a queste asce sono state ritrovate giare, un tornio da vasaio e vasellame. Le analisi hanno anche dimostrato che 2 di queste asce non furono mai utilizzate e erano solo simbolo del potere regale.
Fonte : [ www.lswn.it ]

giovedì 28 ottobre 2010


Castagnaccio

Continuo ad usare ingredienti autunnali, e pensando ad un giusto dolce autunnale, ho preparato il castagnaccio ;> la ricetta è molto semplice e cuoce subito, appena 30 minuti. Il risultato si fa apprezzare. Si trovano molte varianti anche se piuttosto simili tra loro, personalmente ho seguito la ricetta che ho trovato sul retro della busta della farina di castagne.
Il castagnaccio è un dolce autunnale con la farina di castagne tipico della Toscana. Una fonte del 1500 il dolce è originario di Lucca è l’inventore della ricetta è stato Pilade da Lucca .
In genere si prepara unendo alla farina di castagne, acqua, olio d’oliva, pinoli e uvetta. Alcune varianti prevedono anche l’aggiunta di rosmarino, scorze d’arancia, semi di finocchietto, frutta secca.
Il dolce si accompagna con vin santo, oppure vino novello o Brachetto di Sessame (Acqui), e viene servito con la ricotta e il miele, caldo oppure freddo. Per prepararlo si possono anche usare le castagne bollite e aromatizzate con la Strega.
Con la farina di castagne si preparano dolci simili al classico castanaccio, come la patona, che è molto sottile ed è diffusa in Liguria, oppure in Toscana si prepara anche una polenta con la farina di castagne, detta pattona.
In passato la castagna era un alimento base della mensa dei poveri, per questo anche il castagnaccio era il tipico piatto dei poveri e dei contadini, viene tuttavia consumato ancora oggi. Veniamo adesso alla ricetta :
Ingredienti :
- 400 g di farina di castagne
- 40 g di zucchero
- 2 pizzichi di sale
- 50 g di pinoli
- 50 g di noci
- 50 g di uvetta
- olio d’oliva
Unire la farina con lo zucchero e il sale, aggiungere 500 g di acqua e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere l’uvetta e mescolare. Ungere un ruoto con l’olio e preparare il forno a 200°C . Versare il dolce che non deve risultare più alto di 3 cm, infornare per 10-15 minuti. Cacciare dal forno e guarnire con le noci e i pinoli, rinfornare e far cuocere altri 15-20 minuti. La superficie deve farsi screpolata.

Mi mancava l’uvetta e non l’ho aggiunta, la ricetta originale prevede che si potrebbe aggiungere anche il rosmarino, per guarnire.
Bon appétit !

martedì 26 ottobre 2010

Mangiare di meno fa vivere più a lungo


Da recenti studi pubblicati nel mese di Aprile su Science si è dimostrato che mangiare di meno allunga la vita. Sembra che riducendo l’apporto calorico giornaliero del 25% rallenti l’invecchiamento delle cellule e si riducono i rischi di ammalarsi di cuore, diabete, e tumore. La ricerca è il frutto degli studi dei ricercatori della Mount Si­nai School of Me­di­cine, e si ritiene che l’alimentazione favorisco i processi ossidativi alla base dell’invecchiamento, quindi riducendo le calorie si potrebbe allungare la durata della vita, ma entro certi limiti, oltre i quali si rischierebbe di morire di fame. Sembra inoltre che mangiare meno attivi il fattore di trascrizione CBP (CREB-binding protein) che regola l’invecchiamento cellulare, se la sua concentrazione nella cellula si abbassa sembra che si abbia un aumento della vita della cellula stessa.
Altri esperimenti su questa questione sono il frutto della University of Wisconsin-Madison, risalgono a luglio 2009 e sono stati pubblicati sempre su Science. Dopo 20 anni di alimentazione ipocalorica su un gruppo di scimmie Reshus è stato registrato un certo aumento della longevità e riduzione dei rischi di malattie legate all’età.

lunedì 25 ottobre 2010

Erbario : il noce

La Junglas regia meglio nota come noce da frutto ha origini asiatiche, e dal punto di vista botanico è classificato tra le angiosperme dicotiledoni, con due foglioline embrionali. La famiglia di appartenenza tassonomica è quella delle Juglandaceae, l’ordine è quello delle Fagales, lo stesso del castagno. Attualmente è distribuito in America, Asia e Europa. La coltivazione predilige i terreni ricchi in composto organico e poco acidi, è importante anche l’irrigazione altrimenti porta dei frutti piccoli. I primi frutti vengono portati dopo 25 anni fino a quando l’albero raggiunge circa 70 anni. Il noce viene coltivato per il legno, per i frutti oltre che per i germogli e le foglie usati per produrre il vino di noci. Dalla macerazione del gheriglio inoltre si ottiene l’olio del noce usato in cosmetica, con la proprietà di stimolare la produzione di melanina e proteggere allo stesso tempo la pelle abbronzata dai raggi solari.
Non è possibile la crescita o la coltivazione di altri alberi in prossimità del noce, infatti questa pianto produce un composto organico aromatico tossico, con anello benzenico, lo Juglone. Esso si trova naturalmente nelle foglie, nella corteccia e nelle radici delle piante della famiglia delle Junglendaceae. Per le sue proprietà viene detto anche composto allelopatico. Questo composto usato anche come erbicida, oppure per le tinture dei capelli o della lana, cui da una colorazione arancio-marrone.
Questo albero, originario delle pendici della catena dell’Himalaya, comparve in Europa circa 2 milioni di anni fa, e dopo le ultime glaciazioni la sua diffusione si estese al bacino mediterraneo. Gli studi dimostrano che già 9000 anni fa gli uomini si cibavano dei frutti del noce. Storici romani come Plinio il Vecchio ci confermano il consumo delle noci nell’antichità, le quali venivano importate dall’Asia minore tra il VII e il V secolo a.C. . Più tardi, nel XVII secolo gli inglesi hanno introdotto questa coltura in America. In tempi più recenti è stato introdotto in Nuova Zelanda e in Austrialia. 

Il noce può raggiungere i 30 metri in altezza. Il tronco è dritto con radici a fittone, cioè con una radice principale da cui si diramano le secondarie. Le foglie sono caduche e vengono rinnovate periodicamente. Il frutto è la noce, una drupa, racchiusa nel mallo che è l’esocarpo, il quale a maturità libera il frutto con endocarpo legnoso in cui c’è il gheriglio.
Le noci sono un tipo di frutta secca ad alto contenuto energetico per la presenza di abbondanti lipidi. Tra i lipidi c’è l’acido alfa-linoleico, un acido grasso essenziale precursore degli acidi grassi omega 3 che diminuiscono il colesterolo cattivo. Le noci contengono anche antiossidanti che combattono l’invecchiamento cellulare. È importante anche il contenuto proteico, infatti tra gli aminoacidi contengono buone quantità di arginina, un aminoacido essenziale durante la crescita, che negli adulti combatte l’arteriosclerosi. Contiene inoltre Sali minerali e vitamine del gruppo B e la vitamina E .
Fonte : [ it.wikipedia.org ]

domenica 24 ottobre 2010

Nuove scoperte sull’origine delle galassie

Nuove ipotesi sono state avanzate sull’origine delle galassie. Le ricerche sono state condotte in Italia dagli studiosi dell’università di Firenze in collaborazione con l’INAF, i risultati sono stati divulgati dalla rivista scientifica Nature. Secondo gli studi le prime galassie si sono accresciute inglobando grandi quantità di gas, come idrogeno ed elio, in passato invece si riteneva che il loro accrescimento fosse dovuto allo scontro con altre galassie, oppure oggetti simili, di dimensioni più grandi. L’ipotesi è stata avvalorata da recenti osservazioni di gas all’interno delle galassie, ma soprattutto dall’analisi di questo gas attraverso sofisticate apparecchiature. Le osservazioni hanno fatto concludere gli studiosi che i gas pesanti  si addensano alla periferia delle galassie, mentre al centro c’è quasi esclusivamente idrogeno. Questo gas è del resto fondamentale per la formazione e l’accrescimento delle stelle della galassia.
Fonte : [ www.asi.it ]

sabato 23 ottobre 2010

Erbario : il castagno

L’albero della castagna è la Castanea sativa, della famiglia delle Fagaceae, nota anche come castagno europeo. L’albero è alto dai 10 ai 30 metri e vive oltre mille anni, per questo è a crescita lenta. Il castagno europeo è di origine mediterranea e cresce tra i 300 e i 100 metri di altezza in terreni acidi e fertili. Le foglie sono dicotiledoni, cioè con due foglioline embrionali, con i margini seghettati, caduche, ovali e parallelinervie. I primi frutti vengono portati dalla pianta dopo i primi 15 anni di vita, e sono racchiusi in ricci spinosi con funzione protettiva. Ogni riccio contiene fino a 3 castagne. Il nome botanico di questi frutti è acheni, e in passato venivano usati soprattutto per la produzione della farina, mentre l’albero per il legname.
Le castagne sono tra i frutti autunnali tipici, e si trovano da settembre a dicembre.
Le castagne sono ricche di sostanze nutritive, come amido, cioè carboidrati complessi, che tuttavia con la cottura in gran parte si trasforma in zuccheri semplici che rendono questa frutta secca particolarmente dolce. Contengono anche fibre, potassio e vitamina b1 e b6 in buone quantità. Utili per curare le malattie intestinali, renali, alle ossa, oltre che per curare il sistema nervoso, muscolare e circolatorio, con proprietà antianemiche. Hanno inoltre proprietà lassative e antisettiche.
La comparsa del castagno in Europa risale a circa 60 milioni di anni fa come testimoniato dai resti fossili di pollini, foglie e frutti. La sua diffusione subì una riduzione dopo l’ultima glaciazione, per tornare ad espandersi successivamente.
La cultura del castagno fu favorita dai Greci e dai Romani, continuò dopo di loro nel Medioevo. In particolare durante il periodo romano i pollini di castagno raggiunsero il 48% dei pollini della flora totale. Ebbe successo come alimento dei poveri, e nel IV secolo a.C. Senofonte lo definì ‘albero del pane’. In quel periodo le castagne venivano usate anche per il baratto. Tuttavia a partire dal Rinascimento la cultura di questo albero subì un declino che si accentuò a partire dal 1800. Oggi la sua cultura è molto ridimensionata rispetto al passato, e dell’albero interessano quasi esclusivamente i frutti, mentre le farine si usano solo per la pasticceria. In Italia il castagno cresce alle basi dell’Etna, nell’area basale delle Alpi e nella zona dell’Appennino.
Il legno del castagno è inoltre ricco di tannini con proprietà astringenti che per questo trovano impiego in erboristeria.
Fonte : [ it.wikipedia.org ]

venerdì 22 ottobre 2010

Scoperta correlazione tra bombi e bocche di leone


L’evoluzione fiore e insetto è strettamente correlata. La pianta infatti non può sopravvivere se l’insetto non provvede a disseminare il suo polline, di cui l’insetto si nutre. Una stretta correlazione di questo tipo esiste in natura tra i bombi e le bocche di leone, le quali vengono riconosciute dell’insetto in base al labbro del fiore, è questa la testimonianza di un’evoluzione strettamente finalizzata ad attirare questo tipo di insetto. I bombi, infatti, molto simili alle api, essendo pelosi, piccoli e succhiatori, non masticatori, sono gli animali ideali per l’impollinazione, non rovinano il fiore e al loro pelo si attaccano facilmente i piccoli granelli di polline. È stato scoperto che in generale i bombi vengono attratti da tutti i fiori i cui petali presentino delle venature, soprattutto se di colore rosso, quindi questi fiori favoriscono la riproduzioni di questi insetti.

I risultati di questo studio del John Innes Centre e del New Zealand Institute for Plant & Food Research potranno essere utili per diminuire le colonie di bombi.
Fonte : [ www.galileonet.it ]

lunedì 18 ottobre 2010

Più ti guardo, più ti desidero

 
Sembra che il tempo di osservazione di un oggetto influisca sul desiderio di possedere quest’ultimo. Da recenti studi pubblicati su Nature, frutto del lavoro degli studiosi del California Institute of Technology, si è dimostrato che se un essere umano osserva due oggetti attraenti, come dei cibi appetitosi, alla fine sceglie e desidera di più quello che ha osservato più a lungo. Si potrebbero quindi fare nuove scoperte sui processi che determinano le nostre decisioni, anche in casi di persone affette da autismo, le quali mostrano difficoltà nel prendere decisioni nella vita sociale.
Fonte : [ www.galileonet.it ]

domenica 17 ottobre 2010

Torta di castagne

Novembre è la stagione delle castagne, e dopo aver assaggiato le prime castagne della stagione mi è venuta voglia di un dolce con le castagne, la torta. Ho trovato la ricetta sul forum di Cookaround, è davvero buona e ha un buon sapore di castagne. 


Se volete vedere altre foto di questa bellissima torta andate sul sito .
Ingredienti :
-         600 g di castagne
-         250 g di zucchero
-         5 uova
-         1 bustina di lievito per dolci

Sbucciare le castagne e farle lessare in una pentola per 40 minuti circa. Quando sono cotte ridurle in una purea. In una ciotole unire le uova con lo zucchero. Aggiungere le castagne e alla fine il lievito per dolci. Imburrare e infarinare un ruoto di 24/26 cm e versare l’impasto. Far cuocere a 180°C per 40 minuti.
Bon appétit !

giovedì 14 ottobre 2010

I terremoti si possono prevedere?

Degli importanti studi sull’attrito a livello microscopico pubblicati su Science e relativi all’Università Ebraica di Gerusalemme hanno dimostrato che le forze che si creano tra due superfici a contatto non sono uniformi. Fino ad ora si era invece creduto che fossero più o meno uniformi. Si ritiene anche che da questi studi potrebbe essere possibile prevedere i terremoti, intesi come fenomeni di attrito macroscopici. 

Infatti l’intensità delle forze di attrito tra due superfici che scorrono tra loro, o due placche tettoniche, determina la velocità con cui tali forze si rompono e poi si riformano. Si ritiene che quindi i terremoti possano essere considerati come dei fenomeni di attrito su scala macroscopica e ampliando le conoscenze dei fenomeni di attrito che riguardano superfici più o meno piccole, si possa anche arrivare a prevedere il luogo in cui si scatenerà un terremoto.
Fonte : [ www.galileonet.it ]

lunedì 11 ottobre 2010

Raccolta di haiku

L’haiku è una forma di poesia breve tradizionale nata in Giappone per opera di Matsuo Bashõ (1644-1694), il quale nella sue poesie si ispira al Buddismo zen per cogliere nella sua poesia e descrivere le piccole cose che vengono colte con la meditazione e la solitudine.
La struttura fissa di un haiku è 3 versi di 5-7-5 sillabe,quindi è una forma poetica breve che cerca di cogliere l’essenziale, omettendo anche le congiunzioni.
 Candidamente sta
sulla bianca peonia
una formica di montagna
Yosa Buson
vento d'autunno
allo sguardo
tutto è haiku

Takakama Kyoshi
Il Grande Mattino:
tra i pini soffiano
venti antichi

Uejima Onitsura
senza nome,
l'erbaccia cresce in fretta
lungo il fiume

Yosa Buson
Il grillo canta
nascosto nella canna
io l'ho sentito

Hans Elzinga
Fra i narcisi
giocano le volpi
bella notte di luna

Yosa Buson


Nel vecchio stagno
una rana si tuffa.
Rumore d'acqua 
Matsuo Basho

silenzio:
graffia la pietra
la voce delle cicale

Matsuo Bashõ
primo giorno dell'anno
un vento di mille anni fa
soffia tra i pini

Uejima Onitsura
Breve notte d'estate
sulla peluria del bruco
stille di rugiada

Buson


Bonne soirée !

domenica 10 ottobre 2010

Piccolo pesce con gli Swarovski

Un’altra realizzazione, questa volta ho usato gli Swarovski bianco opaco e le perle viola sfaccettate da 4 mm .
Lo schema è stato preso da un libro giapponese, e ringrazio sweetbabykit per avermelo passato ;)
Ho anche aggiunto un gancetto per appenderlo.

Preferisco però le perline perchè sono più economiche anche se più difficili da infilare.
Bonne journée !

venerdì 8 ottobre 2010

Scoperte delle impronte di dinosauri sulle Alpi

 
Sulle Alpi del trentino sono state scoperte 3 impronte di dinosauri, ognuna è composta da 3 dita con artigli, e sono lunghe 30 cm . Si ritiene appartengano a dinosauri del genere Dilophosaurus, che furono carnivori e bipedi, alti oltre 2 metri, e del peso di circa 400 chili. Gli studi sulla datazione hanno permesso di stabilire che queste impronte risalgono a circa 200 milioni di anni fa, cioè al periodo del Giurassico inferiore. La scoperta è importante perché da precedenti studi sulla zona si riteneva che in quel periodo essa fosse sommersa dalle acque. Si tratta di impronte simili a quelle già rinvenute in Polonia, Francia, Scandinavia e Nord America. Si ritiene per questo che le impronte appartenessero a dinosauri europei che si trovavano su un litorale in prossimità del mare. 
La scoperta, che risale a settembre, è di Marco Avanzino del Museo di scienze naturali di Trieste.
Fonte : [ www.galileonet.it ]


Il Dilofosauro (Dilophosaurus) è uno dei dinosauri carnivori più antichi del pianeta, essendo vissuto circa 190 milioni di anni fa. Aveva una testa molto grande rispetto al collo e al corpo, lunga fino a 2 metri. I piedi erano simili a quelli di un uccello. Era inoltre dotato di una cresta sul capo, forse come segnale di riconoscimento. Le “mani” avevano 4 dita, di cui 3 avevano artigli. Si ritiene che fosse piuttosto agile, e forse era anche in grado di nuotare. La sua specie viene inclusa nella famiglia Dilophosauridae.

giovedì 7 ottobre 2010

Studi su di un virus risalente a circa 19 milioni di anni fa

 
I biologi dell’Università del Texas studiando il DNA di uccelli fossili, hanno trovato tracce di alcuni virus, che sembra infettò il fegato di questi vertebrati. Il virus scoperto inoltre sembra essere molto simile all’attuale virus dell’epatite B . I risultati sono stati pubblicati su PLoS Biology. Le scoperte fatte sono molto importanti perché evidenziano che per studiare l’evoluzione dei virus si deve studiare il DNA degli organismi infettati. I virus infatti non lasciano fossili e subiscono mutazioni molto velocemente. 

I virus silenti integrano il loro dna a quello delle cellule non somatiche dell’organismo, quindi si trasmettono da una generazione all’altra, quindi diventano una sorta di ‘fossili molecolari’ che possono essere studiati dai ricercatori.

martedì 5 ottobre 2010

Risultati degli studi sul fossile di pinguino “Pedro”

 
Come pubblicato sulla rivista Science, da un recente studio della University of Texas è emerso che i pinguini che vivevano in Perù circa 36 milioni di anni fa erano alti circa 1,5 metri. Il loro piumaggio era rossastro, marrone e grigio. Questi studi sono stati fatti dopo il ritrovamento nel 2007 del primo fossile di pinguino gigante che presentava ancora delle squame sul corpo. Il nome della specie è Inkayacu paracasensis.

Fonte : [ www.galileonet.it ]

lunedì 4 ottobre 2010

Panda di perline

Ancora una animale con le perline, ma questa volta non è un animale domestico, sono passata agli animali asiatici come il panda :

Ho preso il modello dal sito coreano www.artbeads.co.kr , ho usato perline opache nere, blu, bianche, trasparenti, verde chiaro e verde scuro. Dentro ho inserito 1 perla da 8 mm per la testa e una per il corpo per inserire il chiodino finale e dare più corpo.
Come promesso dopo l’anniversario del blog torno ad occuparmi di perle :)
Bonne journée !

domenica 3 ottobre 2010

Primo anniversario del blog

Oggi è un’anno dalla nascita del blog !
È già passato un’anno, spero che potremo trascorrerne ancora degli altri insieme.
Per festeggiare ecco un pezzo di questa bellissima torta arcobaleno :


Ringrazio tutti i visitatori, che dal 3 ottobre 2009 sono passati per il mio blog. I lettori che leggono i miei post regolarmente, e quelli che vengono qui di tanto in tanto. dopo un anno riportare le notizie in questo blog è stato molto soddisfacente. Sono stati pubblicati 39 post, e purtroppo per diversi mesi non ho potuto scrivere a causa dei miei impegni di studio. Nei prossimi post ho intenzione di inserire nuovi articoli sulle scoperte archeologiche e anche sulle mie creazioni con le perline.

sabato 2 ottobre 2010

Gatto con le perline

Mi sono rimessa a lavoro e ho realizzato ancora un animale in perline, questa volta è un gatto :



Questo modello misura circa 2 cm in altezza. Lo schema potete trovarlo su questo sito, che è molto carino per le creazioni di animali con le perline e le perle Swarovski.
È molto simpatico e tranquillo ;)
I colori originali non sono stati rispettati del tutto, e ho sostituito gli Swarovski, con le perline e il filo di nylon.
Bonne soirée !

venerdì 1 ottobre 2010

Torta margherita

In mattinata ho provato la ricetta della torta margherita, è davvero buona :) . Mi fa pensare sempre ad una lettura del libro della prima elementare sulla torta paradiso :

-         Mamma che cosa metti nella torta? – chiede Ugo che è goloso.
-         la farina.
-         E poi?
-         Le uova fresche, lo zucchero.
-         E poi?
-         La buccia di limone grattugiata.
-         E poi?
-         Un po’ di latte e il lievito.
-         E poi?
-         Nient’altro !
-         Ma io credevo che per fare la torta paradiso si dovesse mettere anche un po’ di cielo !
Rosita Corbella Paciotti ( Ministorie, De Agostini )

Ingredienti :
-         Farina di tipo ‘00’
-         Fecola di patate
-         Amido di mais
-         Zucchero
-         100 g di latte
-         125 g di burro
-         3 uova
Mescolare la farina, la fecola di patate, l’amido di mais e lo zucchero. Aggiungere le uova, il latte e il burro fuso. Ottenere un impasto liscio e denso, senza grumi. Preparare un ruoto imburrato di 22-24 cm, e far cuocere a 180° per 50 minuti. Poi alzare la temperatura gli ultimi 5/10 minuti per far dorare in superficie.
Bon appétit !
 

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